L'articolo sulla rivista VITA dal titolo "Reati e minori stranieri non accompagnati: vediamo le colpe, ma non i traumi" è una riflessione, su dati reali, dei minori presenti nella nostra società.
Una società che negli ultimi 25 anni ha visto esplodere il fenomeno dell'immigrazione, come del resto, in molti altri paesi europei. Certo la Francia ha un vissuto storico che affonda le sue radici nel secondo dopoguerra, mentre l'Italia era attraversata dal fenomeno dell'emigrazione, dettato dalla povertà economica di quegli anni.
E' pur vero che 25 anni di politiche migratorie non sono pochi e che il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero è appunto del 1999! - Dlgs 289/1999
Ma il fenomeno che si manifesta oggi, è una società profondamente cambiata nei suoi componenti, mentre permangono alcune reticenze culturali all'accettare uno stato de facto: la multiculturalità, il plurilinguismo, la mobilità e il diritto a cercare una vita migliore, un luogo accogliente dove manifestare la propria vita!
Sono molti i giovani in difficoltà, senza una guida educativa, un adulto di riferimento. Non mi riferisco solo ai Minori Stranieri Non accompagnati (MSNA) ma in generale ai giovani.
L'Autorità Garante per l'Adolescenza e l'Infanzia, ha previsto l'istituzione del Tutor Volontario, ovvero privati cittadini disponibili ad esercitare la rappresentanza legale di un minorenne straniero arrivato in Italia, senza adulto di riferimento. Non si potrebbe estendere ai minori italiani e ancora ai giovani fino ai 25 anni?
Quanti sono i giovani detenuti negli IPM italiani che faticano a trovare il loro inserimento nella società una volta in esecuzione penale esterna e ancor dopo? Come si prevengono forme di delinquenza e di emarginazione se non si scommette sui giovanissimi?
Oltre la carta dell'istruzione, non sempre facile da attuare in alcuni contesti, come appunto la detenzione, i giovani hanno bisogno di un punto di riferimento, un adulto con cui confrontarsi liberamente. Hanno bisogno di passare del tempo per ricevere feedback e modus vivendi in una società sempre più tecnologizzata, virtuale e individuale.
La rivista dell'editoriali VITA, dal titolo "Adolescenti, quello che non vediamo" presenta uno spaccato sugli adolescenti che lascia spazio a nuove riflessioni. Non più adolescenti ribelli rispetto alle regole della famiglia o della società, non più provocazioni ma piuttosto adolescenti da tutelare, proteggere. Buona lettura!
