Da Genova al Nepal: un filo che unisce bambini, lingue e sogni



 Lettere che attraversano il mondo 

Tutto è cominciato a Genova, tra i banchi della scuola primaria Ada Negri di Pegli. Qui, grazie all’iniziativa “Corrispondenza Globale”, i bambini e le bambine hanno iniziato uno scambio di lettere e disegni con i loro coetanei della Shree Balbayasee Kendra School di Kathmandu, in Nepal. 

Un dialogo tra mondi lontani, dove le parole si mescolano alle immagini e le differenze diventano curiosità. 

Ogni lettera è una finestra aperta su un’altra infanzia: modi diversi di giocare, di studiare, di immaginare il futuro. Eppure, nella semplicità dei messaggi, c’è qualcosa che accomuna tutti: il desiderio di conoscersi, di imparare, di sentirsi parte di un unico racconto. È qui che il plurilinguismo si trasforma in ricchezza formativa: non solo traduzione di parole, ma incontro tra mondi, esercizio di empatia, educazione alla diversità. 


Calathea APS: educare al cambiamento 

Dietro a tutto questo c’è Calathea APS, associazione nata a Genova nel 2022 dal desiderio di alcune professioniste di mettere le proprie competenze al servizio della comunità. Il nome Calathea richiama una pianta tropicale che di notte chiude le foglie per riaprirle al mattino: un simbolo di rinnovamento e speranza, proprio come i percorsi che l’associazione costruisce ogni giorno per bambinə, famiglie e persone che vivono situazioni di fragilità. 

L’obiettivo è chiaro: creare ponti educativi e culturali, promuovere inclusione e partecipazione, far fiorire nuove opportunità. In questo terreno fertile è nato il Progetto Ananda, un’iniziativa che unisce cooperazione internazionale e impegno locale, portando a contatto esperienze, linguaggi e visioni del mondo. 

Kathmandu: dove Ananda ha preso vita 

Il cuore pulsante del progetto è in Nepal, tra le montagne e la polvere di Kathmandu. Nel 2024, un gruppo di educatrici italiane ha trascorso venti giorni nella scuola Shree Balbayasee Kendra, in collaborazione con Educate The Children Nepal (Ithaca, New York). 

Sono stati giorni di immersione totale, fatti di giochi, laboratori e sorrisi. I bambini e le bambine nepalesi hanno accolto il gruppo con una gentilezza disarmante, mostrando quanto la relazione possa superare ogni barriera linguistica. Attraverso il gioco si è parlato di differenze di genere, appartenenza sociale, e del diritto di ogni bambino a sentirsi libero e rispettato.


Le mostre, la comunità, il ritorno 

Una volta rientrate in Italia, l’esperienza è diventata racconto condiviso. Tre mostre fotografiche — organizzate nel 2025 tra Genova e Bologna con il patrocinio del Comune di Genova e la collaborazione di Cinnica — hanno raccolto immagini, lettere e testimonianze del viaggio. Scatti che parlano di sguardi, mani, incontri. Di un’umanità che sa ancora sorprendere. 

Le esposizioni sono state anche un modo per ringraziare chi ha creduto nel progetto: cittadini e sostenitori che, con le loro donazioni, hanno reso possibile ogni tappa di questo percorso. 

E le prospettive non si fermano: la ONG La Rescousse ha espresso interesse a sviluppare nuove attività in Benin, mentre la scuola Ada Negri continuerà il percorso improntato sulla valorizzazione dell’interculturalità anche quest’anno, con nuove attività e nuovi sogni da raccontare. 

Educare alla cittadinanza globale 

Genova è sempre più una città di lingue e culture intrecciate. Progetti come Ananda mostrano quanto l’educazione interculturale possa diventare uno strumento di cittadinanza attiva, capace di costruire comunità coese e aperte. 

I bambini, le bambine e le famiglie coinvolte non sono solo “oltre confine”, ma anche qui: nei quartieri della città, dove ogni giorno si imparano nuove forme di convivenza. 

Il Progetto Ananda è un invito a credere che un futuro più inclusivo non sia un sogno lontano: è già iniziato, nei sorrisi di chi scrive una lettera, nelle mani di chi tende un foglio, negli occhi di chi impara a guardare il mondo con curiosità e rispetto.